
Coronavirus: moratoria di Stato “Cura Italia”
Me ne in...Fisco del Business | 0 comments | by Luca Bortolazzi
Il Dpcm “Cura Italia” prevede una sorta di moratoria di Stato sui finanziamenti bancari contratti dalle imprese.
Questa moratoria non va confusa con la moratoria bancaria di cui ho parlato nel post Coronavirus: accordo per il credito per per le imprese
Questo provvedimento è rivolto alle micro, piccole e medie imprese, come da definizione della Commissione Europea (in sostanza tutte le imprese con meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro), che alla data del 17 marzo 2020 non siano classificate come esposizioni creditizie deteriorate in base alla disciplina bancaria.
La norma prevede un sostegno finanziario sottoforma di moratoria con le seguenti modalità:
- irrevocabilità per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti alla data di pubblicazione del presente decreto (17 marzo 2020), fino al 30 settembre 2020. A titolo di esempio si tratta di fidi di cassa, di anticipi fatture e ricevute bancarie, di anticipi Export, di anticipi contratti, di linee di factoring;
- proroga per i prestiti non rateali con scadenza contrattuale prima del 30 settembre 2020 fino al 30 settembre 2020 alle medesime condizioni. Ad esempio finanziamenti import e finanziamenti bullet;
- sospensione del pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale. Il piano di rimborso delle rate o dei canoni sospesi dovrà avvenire in modo dilazionato senza oneri aggiuntivi. È facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi in conto capitale.
Per accedere a tale opportunità è sufficiente che l’impresa predisponga una comunicazione, da inviare all’istituto di credito, in cui autocertifica di aver subito in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell’epidemia da Coronavirus.
Non è ancora stato chiarito se il fatto di usufruire di questa possibilità possa comportare un peggioramento del rating aziendale.
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Coronavirus: accordo per il credito per le imprese
Me ne in...Fisco del Business | 0 comments | by Luca Bortolazzi
L’Associazione Bancaria Italiana ha previsto di estendere le moratorie previste dall’Accordo per il Credito 2019 ai finanziamenti contratti dalle imprese fino al 31 gennaio 2020 per fronteggiare l’emergenza causata dalla diffusione del Coronavirus. Tale provvedimento è stato reso immediatamente operativo grazie alla sottoscrizione dell’Addendum all’Accordo per il Credito 2019 tra Abi e Associazioni di categoria.
Il provvedimento è rivolto alle PMI operanti in Italia appartenenti a tutti i settori che al momento della presentazione della domanda, non devono avere posizioni debitorie classificate dalla banca come esposizioni non-performing (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti, deteriorate).
L’accordo prevede:
- la sospensione (moratoria), fino ad un anno, del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti contratti fino al 31 gennaio 2020. In sostanza riguarda i finanziamenti a medio lungo termine (mutui), per la quota capitale e le operazioni di leasing, immobiliare o mobiliare;
- l’allungamento della scadenza dei finanziamenti fino al 100% della durata residua del finanziamento;
- per il credito a breve termine (esempio sbf, anticipo fatture) è previsto l’allungamento delle scadenze fino ad un massimo di 270 giorni (9 mesi circa). Inoltre l’allungamento può essere richiesto in relazione ad insoluti di pagamento che l’impresa ha registrato sui crediti anticipati dalla banca.
Per accedere a tali opportunità si consiglia di valutare la convenienza dell’operazione non solo in termini di costi ma anche in termini di impegni finanziari futuri da dover sostenere. Successivamente si deve contattare la propria banca per:
- verificare che abbia aderito all’accordo per il credito;
- verificare che l’eventuale moratoria non comporti un peggioramento del rating. A questo proposito l’Abi e le Associazioni di rappresentanza delle imprese firmatarie hanno avanzato, presso le competenti Autorità europee e nazionali, una richiesta di modifica delle attuali disposizioni di vigilanza riguardo le misure di tolleranza (c.d. forbearance) necessaria in una situazione emergenziale come quella attuale;
- richiedere l’elenco dei documenti da fornire.

Carburanti: cosa fare fino al 31 dicembre 2018
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Fino al 31 dicembre 2018 la scheda carburanti potrà essere ancora utilizzata come documento per dedurre le spese per carburanti solo se in presenza di pagamenti con mezzi tracciabili: il denaro contante non è più ammesso!
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Fatturazione elettronica nei subappalti con Enti Pubblici
Me ne in...Fisco del Business | 0 comments | by Luca Bortolazzi
Dal 1° luglio 2018 chi svolge prestazioni come subappaltatore e subcontraente nell’ambito di un contratto di appalto di lavori, servizi o forniture stipulato con un’amministrazione pubblica ha l’obbligo di emettere la fattura elettronica.
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RISPARMIO ENERGETICO: ANCORA POCHI GIORNI PER INVIARE LA COMUNICAZIONE ALL’ENEA
Me ne in...Fisco in Privato | 0 comments | by Luca Bortolazzi
La comunicazione ENEA è uno degli adempimenti fondamentali per beneficiare della detrazione per le spese di risparmio energetico (cosiddetto Ecobonus) ed è una procedura che può essere espletata solo attraverso il portale online dell’Ente.
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